Delle mirachole di Roma prima della meta e dello chastello
e tutte chose persono e
treonfarono.
Marchese Fonta fue morto dallo folghora.
Numenario, suo
figliuolo, fue morto per tradimento,
che giacieva nel letto per dolore, ch’aveva
negli ochi,
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e u suo sociero per vanto lo fecie ucidere
per potogli torere lo
suo reame,
ma questo vecino fue morto nelle chanpora di Verona,
e tanto fue
naschosa la sua morte,
i sine chello puzzo dello chorpo no manifestò lo
male.
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In quello tenpo Sabino di Giuliano tolse la signioria
e questi
Dacharino nelle chanpora di Verona fu morto.
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Capus Matuus, chapus Candetancro,
canpus Neroni, canpo de Quarivis,
chanpus Sanatorius de prubicha.
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A Roma furono xxviiii vie plubiche:
istrada Troiana,
Capia,
Latina e Lavichana,
istrada Pelistrina,
Tributina,
Nomitinia,
istrada Salaria,
la Vetere ella
nona
istrada Flaminca e Muliani,
istrada Clodia sive Claudia, e
strada Fraciescha,
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la quale guarda alla porta Setigniana,
istrada Valeria ovogli Cornellia
e
Aurellia,
istrada Chanpangnia,
Hostiensis
e
Portiesis,
istrada Ianichulensi,
Laurentina
e
Ardeantina,
istrada
Asonina
e
Tebutina
et
Quintina,
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istrada Partinaria
e
Senaria
e
Chanima.
E lo
palagio di Nero fue tenpio
Apollinis, 3
lo quale si vocha Santa
Petornella.
Dinanzi a
quello tenpo ene la basilicha, la
quale si chiama Vantichano,
e di belle e musini d’oro e di vetro
adornata.
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E di perciò quello luogho si vocha Vatichano,
challi
sacierdoti chantono le sue sacreficia.
Dinanzi era tenpio
Apollino.
E tutta
quella parte della chiesa di
Santo Pietro
ene vochata Vaticano, e quello ene allo tenpio,
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lo quale fue
vestrano di Nero
inperadore,
lo quale si chiama ora Santo Andrea.
A lato alla Memoria di Ciesare, dov’è la Ghuglia, 4
là dov’ene la sua ispredevole requistie in quello melino
iperciò,
ch’egli vinse tutto lo mondo.
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† Di Giulio Ciesare fue sogietto ad uque egli
morto, fue sugietto
allo mondo isine alla fine dello secholo, †
la
memoria dello quale fue adornata da piedi
di tavole di rame inorate // e
letere latine orevolmente iscritte.
E di sopra nello mezo giacie, d’oro e di
pietre priziose adornato.