Edificazione di molti palazzi e tempi di Roma
el monte del grande edifitio, che già fo, era chapo di
tutta
Roma, dove li consolli et li senatori de Roma stave-
no a governare tutto el mondo, et era facto in questo
modo, che la
faza de esso luogo era dintorno d’altissim-
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mi mura, choperti da ogni parte di vero et d’oro a ciò, che
fosse
spechio a qualonque persona li guardasse.
Dentro
da la dicta rocha de Capitolgio fo uno tempio mira-
bile
di tanta valuta, secondo che io o lecto, ma perché
quasi
pareria impossibile a credere, più tosto el voglio
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tazere. Nel qual
tempio era tante statoe, quante sono
le provintie del mondo, et ciaschaduna di
quele statoe
avia una champana al collo et avea scripto ne la fron-
cte el nome dilla suo provintia.
Et era
vi anchor una
statua grande magiore
dille altre, che significhava
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la cita di Roma. Et queste statoe per
arte magicha erano chu-
si ordinate, che quando alchuna ragione <sic> o veramen-
te provintia se fusse ribellata a la città di Roma,
alo-
ra incontinente la statoa di quella provintia volta-
va le spalle alla statoa grande di
Roma et menava
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el chapo, sonando la campana, che avea al collo
in
segnio di sua rebellione. Alora quando li sacerdotti
del
tempio vedevano questo, subitto lo significava <sic>
a lo senato di Roma.
Alora i Romani mandavano a spu-
gniare quella provintia, la quale era ribellata.
Nella
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somità de la dicta rocha de Capitolgio era uno tempio,
el quale se
chiamava el tempio d’Asilo, nel quale fo mor-
to Iulio Cexare dal senato con li figli, essendo tradito
da Bruto et
da Cassio, li quali puoi fugiendo a Pero-
sa et puoi a Modena, finalmente furono morti da Opta-
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viano imperatore, nepotte del dicto Iulio Cexare. La quale
rocha era si
forte, che essendo già tutta Roma per-
dutta per essa, se recuperò el suo statto. De la quale rocha,
quando al
presente opera, asai piaze d’aver dicto.
Ma perché li Romani sono posti nello
error pagano in-